Kundalini Yoga
Dal Sanscrito Kundal, maschile, può essere tradotto come circolare ma anche serpente avvolto in spire mentre Kundali, femminile, sarebbe anello o corda attorcigliata.
Altre varianti vedono Kundal come il ricciolo dell’amato rifacendosi alla rappresentazione grafica dell’energia Kundalini (un serpente arrotolato tre volte e mezzo su se stesso che giace dormiente alla base della colonna vertebrale, in prossimità del primo chakra) mentre ini è la connotazione femminile di tale energia. Il termine Kundalini quindi indica un’energia vitale assolutamente non tangibile che attraverso la pratica può essere opportunamente risvegliata.
Il lavoro Kundalini Yoga tende, infatti, a preparare il corpo al risveglio di questa energia, questo serpente che sale attraverso i chakra verso il centro della testa come al suono di un flauto incantatore.
Non è necessario essere magri, flessibili, o avere vestiti bianchi per praticare Kundalini Yoga. Questo metodo è per tutti, alcune pratiche possono essere stancanti, ma la pratica dei kriya pulisce il corpo e la mente dall’interno.
Nelle tradizioni indiane raccolte negli Agama (che, insieme ai Purȃna, i Samriti e i Veda formano le quattro grandi classi delle scritture sacre indù) e in quella parte di esse fissate col nome di Tantra o Libri Tantrici, si rinvengono descrizioni di questo tipo di Yoga designato col nome di Kundalini Yoga o Yoga Serpentino. Insieme ad Hatha, Raja, Laya e Mantra Yoga fa parte della corrente dello Yoga Tantrico, lo yoga che, per trascendere la dualità, si immerge in essa, invece di rifiutarla attraverso pratiche ascetiche.
La filosofia del Kundalini yoga si è tramandata per via orale attraverso i secoli, i suoi promotori dicono che la sua fondazione risale a oltre 20.000 anni fa, ma non ci sono testi antichi dedicati a tale disciplina. Ciò che è certo è che il Kundalini, come ogni altro yoga, mira alla piena realizzazione spirituale dell’uomo (a prescindere dal suo credo), e lo fa usando come veicolo il lavoro mirato sull’energia nel suo aspetto femminile, appunto la Kundalini-Shakti.
Questo lavoro viene effettuato attraverso pratiche fisiche, respiratorie, sessioni di mantra e di meditazione. Se l’Hatha Yoga è stato definito lo yoga “fisico”, il Kundalini può essere definito lo yoga “energetico”. Le sessioni di Kundalini yoga preparano il corpo ad accogliere l’energia Kundalini attraverso tecniche di purificazione e di riequilibrio che lavorano in maniera mirata sui diversi chakra. La pratica ci aiuterà ad attivare la nostra energia vitale (Prana) attraversando i vari canali energetici, partendo dalla base della colonna (Sushumna) e risalendo grazie ad altri due canali importanti (Ida – a sinistra – e Pingala – a destra) che andranno poi a fondersi proprio alla base della colonna. Si attiverà così l’energia evolutiva dell’uomo, Kundalini appunto, che salendo impregnerà della sua forza tutti i punti focali, i chakra.
Per questo motivo le classi del Kundalini Yoga sono tutte molto diverse tra loro, si passa da quelle molto fisiche e dinamiche in cui vengono sviluppate asana (le posizioni statiche) anche complesse, a classi in cui la pratica è quasi tutta meditativa – con o senza l’ausilio di tecniche di respirazione. In tutte però, non manca mai l’abbinamento con la recitazione di un mantra indirizzato alla purificazione e alla stimolazione di un particolare centro energetico.
Nel mondo occidentale si conosce il Kundalini Yoga grazie all’intenso lavoro di Harbhajan Singh Puri meglio conosciuto come Yogi Bhajan dopo secoli in cui questa pratica era trasmessa solo in segreto dal maestro all’allievo prescelto e mai insegnata pubblicamente. Yogi Bhajan cominciò l’insegnamento nel 1968 quando si trasferisce a Los Angeles regalando al mondo la sua conoscenza proclamando che la salute, la felicità e il sacro sono il diritto di nascita di ognuno, ed il Kundalini Yoga è il modo per affermare questo diritto.
Ogni classe ha uno scopo differente ed il Kundalini Yoga non ha limiti nelle possibilità di crescita. È una potente pratica spirituale che apre le porte ad ogni praticante regalando benessere fisico, mentale, energetico ed emotivo. La pratica non è assolutamente religiosa, al contrario di quanto generalmente si creda.
Si tratta di una pratica spirituale, del risveglio dell’anima prescindendo da quale appartenenza o non appartenenza religiosa il praticante abbia.
Curiosità:
il simbolo che spesso viene utilizzato per questo Yoga fa parte anche della simbologia medica, in particolare delle farmacie.
Il caduceo, infatti, è un simbolo di pace e prosperità, associato al dio greco Hermes (Mercurio per i Romani). Il simbolo, composto da due serpenti avvolti a spirale, è la rappresentazione fisica del bene e del male, forze tenute in equilibrio dalla bacchetta del dio Ermes. Mercurio era noto anche come dio del commercio e intelligentissimo contrattatore. Il caduceo in Italia è il simbolo del farmacista e può essere interpretato in questo modo: i due serpenti rappresentano uno la dose terapeutica e l’altro la dose tossica, il veleno. Il farmacista è così rappresentato con il bastone alato perché si eleva sopra le parti in quanto conoscitore dell’una e dell’altra. In breve è l’unico in grado di frapporsi tra il farmaco e il veleno dato che conosce il giusto dosaggio.