DENY ME AND BE DOOMED
MuVi e the Worrybeads
presentano
.Deny Me and Be Doomed.
di Kyo
Spettacolo per tre persone.
In scena: tessuto, trapezio triplo, danza, teatrodanza, circoteatro.
Non riesco ad aprire la carta delle gelatine…mi ricorda l’infanzia.
Il tempo ti prende come un pugno nello stomaco, una scintilla che, piano piano, si spegne.
Vorrei fare tante cose ma lui corre, mi scappa dalle mani, dai piedi. Cammino, faccio tanti passi ma sento di restare ferma. C’è tanto da cambiare ma non tengo il passo.
-) “A te la festa è piaciuta?”
-) “A me no.”
Ma non sono un drastico, ho solo le mie idee ed io, da qui, non vedo più nulla.
Intanto torno ma accarezzo ortiche, mi lecco le ferite…ho fatto tutto da me.
Ed anche io, insanguinata, ho accolto le mie e le altrui idee. Se questa si può chiamare festa, allora sì, mi è piaciuta.
Oggi ho intravisto il cambiamento e me ne vergogno un pochino.
-) “Non so, i miei occhi sono bagnati? Un po’ di pioggia forse.”
Il tempo…il tempo ti prende come un pugno nello stomaco, una scintilla che, piano piano, si spegne.
Il tempo…l’attesa…la noia. Il Cambiamento.
Un ricordo che affiora, ci isola e crea un silenzio assordante intorno a noi. E’ quello il momento della scelta, quando, come diceva Kierkegaard, tutto è solenne come una notte piena di stelle. Può accadere ovunque, in quel momento l’anima si trova sola in mezzo al mondo, di fronte ad essa appare non un uomo ragguardevole ma l’eterna potenza stessa, il cielo quasi si spalanca e l’io sceglie se stesso, o piuttosto riceve se stesso.
L’uomo non diventa diverso da quello che era prima, diventa solo se stesso; la coscienza si raccoglie ed egli è se stesso.
Deny Me and Be Doomed si basa sul ricordo che affiora improvviso come un flash, sottrae alle immagini uno dei simboli che ci richiamano al passato (le carte delle gelatine ad esempio) e stabilisce il momento in cui è iniziato il cambiamento, in cui questo è diventato consapevole. L’istante in cui abbiamo cominciato ad essere pienamente noi stessi.