Il Reiki
(il trattamento è offerto anche da noi al MuVi)
Il metodo segreto per invitare la fortuna
La meravigliosa medicina per tutte le malattie
Proprio oggi:
– Non ti arrabbiare
– Non ti preoccupare
– Sii grato
– Lavora sodo su di te
– Sii gentile verso tutti gli esseri viventi.
Alla mattina e alla sera, siediti nella posizione del Gassho (le mani giunte di fronte al torace, conosciuta anche come posizione di preghiera) e ripeti queste parole a voce alta e nel tuo cuore.
Questi sono i cinque principali fondamenti del Reiki (e non solo).
Secondo la tradizione fu il giapponese Mikao Usui (classe 1865) a sviluppare la pratica del Reiki affermando di avere ricevuto l’abilità di curare dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul Monte Kurama (su consiglio del suo maestro zen). Si racconta che, scendendo di corsa dal monte, Usui inciampò in una roccia e si ruppe un’unghia. D’istinto portò una mano sulla stessa e l’emorragia terminò all’istante.
I praticanti di Reiki usano infatti una tecnica analoga alla imposizioni delle mani che, affermano, canalizza le energie terapeutiche. Presenta due livelli, il primo afferma che l’energia universale scorre attraverso le mani del praticante, grazie all’intenzione dello stesso di trasmetterla con l’obiettivo di guarire e purificare. Il secondo livello, invece, stabilisce che il reiki, se praticato da un esperto, può essere esercitato anche “a distanza”. In questa forma, il reiki prevede l’utilizzo di simboli che collegano temporaneamente Maestro e ricevente, permettendo all’energia di scorrere.
Il nome Reiki deriva dalla pronuncia di due caratteri giapponesi che descrivono l’energia in sé: ‘霊 rei’ (significa ‘l’aldilà’ o ‘spirituale’) e 気 ki (in cinese qi, qui nel significato di ‘energia’ o ‘forza vitale’).
Nelle lingue occidentali il significato di Reiki è spesso definito come Energia Vitale Universale.
Nell’aprile del 1922 Usui andò a Tokyo dove fondò il primo Reiki Ryoho Gakkai, un gruppo di cento persone che si incontravano periodicamente per mettere in pratica il Reiki.
Nel corso della sua vita trasmise i suoi insegnamenti ad oltre duemila persone e formò 16 Maestri.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1926, fu proprio uno dei suoi studenti Chūjirō Hayashi a lasciare l’Usui Reiki Ryoho Gakkai per formare una propria associazione semplificando l’insegnamento del Reiki e usando un sistema di tecniche più codificato e semplice. Hayashi, a sua volta, iniziò al Reiki Haeayo Takata che viaggiò lungamente negli Stati Uniti d’America (primo paese occidentale a cosche il Reiki) praticando e insegnando i primi due livelli del Reiki. Dopo la morte di Takata, Barbara Weber Ray, una sua studentessa, fondò l’American Reiki Association (ARA) che più tardi diventò l’AIRA e ora è conosciuta come Radiance Technique International Association Inc. (TRTIA). L’associazione si differenzia negli insegnamenti dagli altri master e associazioni Reiki, considerandosi l’unica vera depositaria dell’eredità di Tarata. Il nipote di Takata, invece, fondò la Reiki Alliance .
Affermano i seguaci del Reiki che quando l’energia vitale non fluisce regolarmente all’interno del corpo umano seguendo il giusto ritmo, si parla di squilibrio energetico. La funzione principale del Reiki è quella di ristabilire questo equilibrio, e di permettere alla salute, alla vitalità ed alla felicità di manifestarsi liberamente. Le emozioni positive come la felicità, il buon umore, l’amore, la pietà, la tranquillità e l’appagamento sono qualità energetiche molto pure. Secondo i praticanti il Reiki, quando vengono provate queste emozioni, si sta generando energia positiva. Le emozioni negative come la preoccupazione, la paura, il terrore, l’avversione, la rabbia, l’avidità, la bramosia, l’invidia sono energie molto dense e pesanti che richiedono grandi quantitativi di energia e di lavoro per circolare e sostenersi, tendendo ad infettare le altre persone con cui vengono in contatto (come fanno anche le emozioni positive).
In pratica, come molte filosofie curative Orientali, la disciplina del reiki si basa sul concetto secondo cui corpo e mente sono un’unica entità, e l’universo non è altro che un’estensione di noi stessi. Si comincia, quindi, ristabilendo la pace e l’equilibrio nella mente e nel corpo e raggiungendo la “guarigione spirituale” anche il corpo ne avrà beneficio.
Attraverso gli snodi energetici corporei, ovvero i chakra , passa la medesima energia che muove i pianeti, scandisce il concetto di tempo e consente all’uomo di entrare in sintonia non solo con le forze universali, ma anche con il suo corpo e con la sua mente, di cui essi fanno parte e che sono fondamentalmente la stessa cosa. In parole povere, il reiki non è che un passaggio di energia pulita e forte da un individuo (o un simbolo) a un altro. Il concetto di chakra è stato amalgamato al reiki solo in un secondo momento, in America, in seguito all’arrivo del movimento New Age.
Il reiki non presenta controindicazioni, non richiede particolari credenze religiose o affiliazioni filosofiche, non fa parte dello Yoga e non è meditazione. Chiunque, in qualunque momento, può attingere all’energia universale per trarne un beneficio interiore. Per praticarlo, è sufficiente conoscerne i principi teorici e desiderarlo in maniera pura e positiva. Esistono due livelli di conoscenza del reiki, ognuno dei quali inizia il praticante a una nuova sfumatura della disciplina.
Attualmente, anche in Italia, esistono moltissimi corsi dove è possibile cimentarsi in questa affascinante disciplina. I più avanzati permettono allo studente di conseguire certificazioni e di qualificarsi nel mondo del reiki.
Il reiki non ha fondamenti scientifici comprovati. Al tempo stesso, non esistono prove che il reiki possa nuocere in qualche modo all’organismo. Se gli studi non portano a nulla, possiamo però affermare che la filosofia dietro all’energia dell’universo può avere un fattore terapeutico e dare conforto a chi ne resta affascinato. Pertanto, affiancare le doverose terapie mediche al reiki non presenta controindicazioni e anzi, in alcuni casi può infondere speranza e desiderio di accelerare la guarigione di chi soffre di qualche patologia.
Ps: l’Energia sopra descritta potrebbe rimandare alla Bioelettricità che tutti gli esseri viventi hanno.